Maria Luisa Pozzi - MioDottore.it

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Acne tardiva da stress

Acne tardiva da stress: come combattere i brufoli causati dallo stress

Una volta lasciati alle spalle gli anni dell’adolescenza, che per le persone con le pelli grasse e miste spesso comporta una lotta costante con i brufoli, si tende a pensare che l’acne non sia che uno spiacevole ricordo. Tuttavia, sono molteplici i casi nei quali gli antiestetici e talvolta anche dolorosi brufoli possono fare nuovamente capolino, come ad esempio a causa dello sfregamento con sciarpe o mascherine.

Una delle motivazioni più frequenti per i brufoli che si manifestano in età adulta è senza alcun dubbio lo stress. All’interno di questo approfondimento potrai scoprire quali sono i modi migliori per contrastare la ricomparsa dell’acne tardiva, agendo alla fonte del problema, così come a livello topico.

I brufoli fuori tempo: segnali dello stress in età adulta

La pelle mostra immediatamente quando qualcosa ci turba. Il rilascio di ormoni, tra cui il cortisolo, influisce direttamente sulle ghiandole sebacee, acuendo la tendenza delle pelli miste e grasse. Dal punto di vista nervoso, inoltre, una persona stressata tende a cercare di rilasciare l’ansia insistendo sulle impurità e peggiorando di conseguenza l’infiammazione.

Quando si è sotto pressione per un esame, non si riesce a dormire oppure si è preoccupati per un familiare, la pelle sfoga attraverso la comparsa dei brufoli un disagio a livello emotivo. Nell’organismo umano l’epidermide rappresenta l’organo più esteso e in quanto corazza protettiva e al tempo stesso elemento più esposto offre un riflesso veritiero delle nostre condizioni di salute.

Nel momento in cui una persona è sottoposta a elevati livelli di stress può trovarsi anche in età adulta a dover combattere con la comparsa di brufoli o acne diffusa. A differenza dell’acne tradizionale i brufoli causati dallo stress tendono a essere di dimensioni minori, in quanto non strettamente connessi a un quadro ormonale. L’acne tardiva di questo tipo, inoltre, tende a presentarsi ugualmente sia sugli uomini sia sulle donne, concentrandosi come spesso accade per durante l’adolescenza nella cosiddetta zona a T, ovvero quella che collega la fronte con il mento.

Una vita meno impegnativa: agire sulle cause dell’acne tardiva

Sono numerosi i fattori che portano a un aumento dei livelli di quella preoccupazione che sfocia poi nell’acne tardiva. Dal lavoro che mette sotto pressione a una gestione complicata degli impegni familiari, passando per stati emotivi poco piacevoli: nel termine stress sono comprese tante sfumature uniche per ciascun individuo.

Ecco perché per combattere efficacemente l’acne tardiva si deve agire alla base. Ovviamente tutto ciò sembra molto più facile a dirsi che a farsi, perché non esiste una formula magica per ridurre lo stress. Sarebbe infatti più corretto pensare di gestirlo, poiché cercando di eliminare completamente le cause si arriva solo a un maggiore senso di frustrazione. Spesso esistono fattori che non possono essere ignorati, come la malattia di un caro o un periodo intenso dal punto di vista professionale.

Ecco dunque che per contrastare alla radice il problema dell’acne tardiva è necessario anzitutto accettare le situazioni che non possono essere cambiate, evitando invece del tutto quegli elementi che aggiungono stress e preoccupazioni ma non sono necessari. Oltre a riconoscere con attenzione e sincerità i diversi aspetti che aumentano i livelli di stress, è senza dubbio possibile praticare delle tecniche di rilassamento per cercare di tenere sotto controllo lo stress.

Per rilasciare endorfine e migliorare il proprio stile di vita è indispensabile praticare attività fisica, puntando preferibilmente su discipline che collegano corpo e mente come ad esempio lo yoga. Una breve seduta di meditazione con respirazione guidata di dieci minuti può bastare a volte per centrarsi e affrontare i problemi della quotidianità con maggiore lucidità, anche mentre si è in ufficio.

È fondamentale cercare di riposare in modo ottimale, evitando di utilizzare lo smartphone e altri dispositivi digitali prima di coricarsi per non affaticare la vista e riempirsi di stimoli.

Infine, è possibile chiedere il parere di un dermatologo esperto per sapere come detergere la pelle attraverso l’impiego dei prodotti più adatti in base all’età e alle caratteristiche del singolo. La corretta pulizia del viso e le creme riequilibranti per il sebo possono aiutare notevolmente a migliorare l’aspetto della pelle.

Non esitare a contattarmi per prenotare una consulenza e iniziare il tuo percorso verso una pelle più sana e radiosa.

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Herpes genitale

Herpes genitale: sintomi, cause e trattamenti efficaci

Tra le patologie di natura virale che possono colpire la delicata zona genitale, l’herpes può provocare numerosi fastidi. Oltre al fastidio provocato dalle vescicole infiammate, questa infezione rischia di avere conseguenze per le donne in gravidanza e il feto. Vediamo dunque come prevenire, riconoscere e curare l’herpes genitale.

Come si riconosce l’herpes genitale?

Dal punto di vista dei segnali riconosciuti immediatamente, un esame visivo lo stato di infiammazione si presenta con una o più vescicole a livello dei genitali esterni che in alcuni casi arrivano fino alla zona perianale. Al tatto le vescicole appaiono dolorose e creano una sensazione di prurito. Nei casi più gravi, i sintomi possono anche includere febbre, debolezza generale e ingrossamento dei linfonodi inguinali.

In genere l’herpes genitale si indebolisce già dopo un paio di settimane, ma per alleviare i sintomi è meglio agire in modo puntuale con i prodotti consigliati dallo specialista in dermatologia. È importante sottolineare che anche quando si interviene per contrastare il virus, questo non scompare completamente, ma rimane in una fase latente all’interno dei nervi delle zone colpite, continuando a replicarsi senza che l’individuo se ne accorga. Viene invece rimesso in circolo in maniera virulenta quando il sistema immunitario risulta indebolito a causa di un elevato stress sul piano fisico e psicologico, oppure per altre patologie che hanno indebolito l’organismo.

Le lesioni tendono a riaprirsi nella stessa zona in cui è comparsa la prima infezione o nelle zone circostanti. Agendo in maniera tempestiva è possibile limitare il disagio, nonché contenere l’estensione della lesione.

Quali sono le cause che scatenano questa patologia?

L’herpes genitale si trasmette solitamente durante un rapporto sessuale non protetto con una persona già infetta dal virus. Data l’elevata contagiosità dell’herpes, soprattutto quando è in fase attiva, sarebbe importante evitare di avere rapporti in queste fasi.

Tuttavia, ciò non rappresenta una misura sufficiente di profilassi, in quanto il virus può trasmettersi anche durante la fase latente. Nel caso in cui una donna in gravidanza abbia l’herpes vaginale il virus può essere trasmesso anche al feto. Si tratta di un’eventualità da non sottovalutare a causa delle possibili conseguenze. Ecco perché è davvero molto importante evitare di contrarre il virus se possibile. Nell’ottica di ricevere una diagnosi accurata, verificando che si tratti effettivamente di un herpes, gli specialisti effettuano un tampone o un esame del sangue cercando le immunoglobuline che rappresentano il marcatore di un’infezione attiva oppure passata. La prevenzione è fondamentale, motivo per cui quando si nota la comparsa di lesioni a livello dei genitali ci si deve rivolgere a uno specialista che si incarica di riconoscere la natura dell’infezione.

Esistono rimedi efficaci contro l’herpes genitale?

Per trattare i sintomi durante un’infezione attiva, è possibile prendere farmaci specifici su prescrizione medica, che di solito sono efficaci nel contenere la replicazione del virus. Qualora l’individuo sia affetto da altre malattie virali, si rivela ancor più importante contenere le lesioni da herpes genitale e da evitare di attivazione dell’infezione per non compromettere il quadro di salute generale. Per quanto i fastidi non siano insopportabili a livello di sintomatologia su una persona sana, le donne in gravidanza e i soggetti immunodepressi dovrebbero prestare moltissima attenzione alla comparsa e alla diffusione di questa patologia virale.

Se sospetti di avere l’herpes genitale, è fondamentale consultare un medico o uno specialista dermatologo senza esitazione. Un professionista della salute sarà in grado di fornirti la diagnosi corretta e guidarti nel piano di trattamento più adeguato. Non esitare a contattare la Dottoressa Pozzi per ulteriori informazioni e supporto.

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biopsia cutanea

Biopsia cutanea: scopriamo di cosa si tratta

La biopsia cutanea è uno strumento fondamentale nel processo diagnostico delle lesioni cutanee, poiché consente di determinarne con precisione la natura.

Questo sottolinea l’importanza della procedura, poiché conoscere le caratteristiche della lesione permette di sviluppare una strategia terapeutica mirata ed efficace.

Approfondiamo l’argomento insieme. 

Definizione e indicazioni

La biopsia cutanea è una procedura chirurgica eseguita sotto anestesia locale, che comporta la rimozione di un piccolo campione di pelle.

Il dermatologo analizzerà attentamente questo campione per diagnosticare la condizione cutanea e, se necessario, rimuoverà la lesione insieme agli strati interessati. 

Le tipologie di biopsia cutanea

A seconda dell’approccio, la biopsia cutanea può essere:

  • Escissionale: la lesione viene completamente rimossa ed è indicato quando si sospetta una natura tumorale
  • Incisionale: la lesione viene rimossa parzialmente ed è utilizzato in tutti i casi in cui non è presente una neoplasia.

Ci sono anche altri tipi di biopsia cutanea utilizzate in diverse situazioni:

  • a punzone: uno strumento a testa tonda con lama particolarmente affilata, tecnica usata quando il lembo di pelle necessario per le analisi è molto piccolo e deve comprendere anche gli strati sottostanti
  • per shaving: metodo poco invasivo che usa uno strumento simile a un rasoio da barba e viene applicata a superfici estese e superficiali di cute.

Indicazioni per questo tipo di intervento

Il dermatologo opta per una biopsia cutanea quando si è di fronte a patologie cutanee di origine sconosciuta, infiammazioni croniche di cui non si conosce la causa, tumori e altre lesioni pigmentate, come nei, macchie scure e melanosi.

Viene inoltre considerata quando non è stato possibile identificare una malattia virale con esami precedenti. 

Procedure, preparazione e recupero

Dopo aver deciso di eseguire la biopsia cutanea, il dermatologo sottoporrà il paziente a un’anestesia locale tramite una piccola iniezione.

Successivamente, disinfetterà l’area interessata e procederà con l’incisione utilizzando uno degli strumenti precedentemente descritti, in base al tipo di approccio scelto. 

La preparazione all’intervento

Il paziente non deve seguire particolari preparazioni per l’intervento, ma è importante seguire attentamente le indicazioni fornite dal medico, specialmente se sono emerse criticità durante il colloquio preliminare, come l’uso di farmaci specifici (come anticoagulanti) o allergie ad anestetici, insieme a trascorsi infettivi come l’impetigine o l’assunzione di prodotti omeopatici

La durata dell’operazione può variare da 30 a 90 minuti, escludendo il tempo di osservazione post-anestesia – se effettuata – che può andare da 5 a 30 minuti, a seconda delle condizioni del paziente.

Il decorso post-operatorio

A seconda del tipo di intervento, potrebbero essere necessari punti di sutura, che verranno rimossi entro un massimo di due settimane, e bende da indossare fino al giorno successivo.

In caso di emorragia dalla ferita, è sufficiente applicare una pressione con un tampone pulito per circa 30 minuti, ripetendo l’operazione se necessario e contattando il dermatologo.

 Le cicatrici lasciate dalla biopsia cutanea sono generalmente poco vistose e tendono a scomparire nel tempo.

È importante evitare lo stress fisico sulla zona trattata e non immergerla per almeno una settimana.

La guarigione completa richiede circa due mesi, con tempi leggermente più lunghi se l’area trattata si trova agli arti inferiori.

Analisi dei risultati e condizioni diagnostiche

Il campione asportato con la biopsia cutanea viene analizzato in laboratorio tramite un esame istologico, test biochimici e immunologici.

Questi risultati sono utili per la diagnosi di fibromi penduli, verruche, nei e altre formazioni pigmentate sospette, nonché per identificare le macchie squamose causate da esposizioni prolungate al sole, note come cheratosi attinica, e per le infiammazioni cutanee

L’importanza della biopsia cutanea

La biopsia cutanea è uno strumento prezioso per ottenere diagnosi precise delle lesioni cutanee.

Nonostante un periodo di recupero di due mesi, è un intervento poco invasivo che, se seguito correttamente, può portare a soluzioni efficaci.

Un colloquio aperto con un dermatologo esperto, come la Dottoressa Pozzi, è fondamentale per affrontare dubbi su formazioni o infiammazioni cutanee e per giungere a una soluzione.

Contatta la Dottoressa Pozzi per fissare un primo incontro.

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trattamento idratante viso invernale

I consigli della Dermatologa per prendersi cura della pelle in inverno

Con l’arrivo della stagione invernale, la pelle subisce diversi cambiamenti a causa dell’abbassamento dell’umidità, delle basse temperature e del vento.

La bassa umidità può provocare secchezza cutanea, e a sua volta può portare alla desquamazione, alla formazione di screpolature e sensazione di prurito; mentre il freddo può causare irritazione e rossore.

Questi agenti atmosferici possono mettere a dura prova la salute e la bellezza della pelle, richiedendo così attenzioni particolari per mantenerla idratata, luminosa ed elastica.

All’interno di questo articolo forniremo diversi consigli utili per farlo.

Come mantenere la pelle idratata e sana: consigli utili

In inverno è fondamentale seguire una corretta skincare invernale per mantenere la pelle sana. Andiamo a vedere alcuni consigli su come pulire la pelle in modo delicato durante questa stagione.

Detergente delicato: la soluzione ideale per la cura della tua pelle

In primis, bisogna evitare l’utilizzo di detergenti aggressivi, e optare per quelli delicati, che sono ideali per detergere delicatamente ed eliminare le impurità senza alterare la barriera cutanea.

Il potere del delicato scrub e dei migliori prodotti idratanti

Una/due volte alla settimana, è consigliato utilizzare uno scrub esfoliante delicato per eliminare le cellule morte e favorire il ricambio cellulare.

Inoltre, la pelle in inverno necessita di una maggiore idratazione.

Puoi scegliere una crema ricca ad azione nutriente e idratante, arricchita con acido ialuronico e burro di karité.

Scegli prodotti che contengono ingredienti idratanti, come la glicerina, l’acido ialuronico, il burro di karité e l’olio di jojoba. Tali componenti trattengono l’umidità all’interno della pelle e la mantengono idratata.

Trattamento idratante

Dopo aver pulito delicatamente il viso, applica un adeguato idratante, in modo tale da intrappolare l’umidità e impedire la secchezza cutanea. Tale prodotto cosmetico, contribuirà a rendere morbida e idratata la pelle umida.

Protezione solare invernale

Spesso, durante l’inverno, si sottovaluta l’importanza della protezione solare, ma è un errore che può avere effetti negativi sulla pelle, perché, anche se è freddo e il sole è meno intenso, i raggi UV la possono danneggiare, causando lesioni cutanee e accelerare il processo di invecchiamento cutaneo.
Per tale ragione, per proteggere la pelle, è consigliato indossare abiti che coprono la pelle esposta ed utilizza anche una crema solare con SPF alto.

La nutrizione della pelle durante i mesi freddi

Durante la stagione fredda, la pelle è più a rischio di disidratazione e secchezza e per mantenerla sana dall’interno, è essenziale seguire un’alimentazione equilibrata che fornisca al corpo tutti i nutrienti di cui necessita e idratarsi adeguatamente.

Ecco perché è importante bere anche quando non si ha sete, ad esempio, puoi portare con te una bottiglietta d’acqua e optare per bevande calde come tisane o .

Routine notturna indispensabile

Ti sei mai chiesta come svegliarti la mattina con una pelle riposata, fresca e radiosa? Dipende tutto dalla routine serale!

Il primo passo fondamentale è rimuovere il trucco, per farlo puoi utilizzare una soluzione micellare o un detergente delicato.

Dopodiché puoi procedere con l’esfoliazione, in questo caso, si consiglia di utilizzare un esfoliante delicato.

Inoltre, due volte alla settimana, è importante applicare una maschera viso, con ingredienti come vitamina E o con acido ialuronico.

Infine, dopo aver deterso e preparato la pelle, puoi stendere una crema notte idratante sul viso.

Approccio olistico per il benessere della pelle

Un approccio olistico che include sonno, attività fisica regolare e gestione dello stress è importante per avere una pelle sana durante la stagione invernale.

Il sonno favorisce la ripristinazione e la rigenerazione della pelle, l’esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna e riduce lo stress, invece una buona gestione dello stress aiuta a contrastare eventuali problemi cutanei provocati da squilibri ormonali.

Quando compaiono macchie scure, manifestazioni cutanee che non guariscono, prurito persistente, o nei già presenti, che assumono un colore o una forma diversa, è importante contattare un dermatologo.

Questi sintomi possono indicare malattie dermatologiche, infiammatorie o il cancro della pelle.

Se necessiti di una consulenza dermatologica, non esitare a contattare la Dermatologa Pozzi per maggiori informazioni e infine, non dimenticare mai, che la cura della tua pelle è essenziale per il tuo benessere complessivo.

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infiammazioni della pelle

Approfondimento sulle differenze tra eczema e dermatiti: sintomi, cause e trattamento

L’insorgere di bruciori, pruriti e arrossamenti della pelle sono sintomi comuni a eczema e dermatiti, patologie il cui nome è spesso utilizzato come sinonimi e indica la manifestazione fisica di un’infiammazione a carico del derma.

Tuttavia, comprenderne le specifiche differenze rappresenta la base per individuare la terapia ad hoc da porre in atto al fine di ridimensionare i sintomi e i disagi.

È per questo che è importante poter contare sull’opinione di un dermatologo che comprenda la natura del disturbo e intervenga in modo adeguato. 

Eczema e dermatiti: cosa sono e come si manifestano

L’eczema, come precedentemente menzionato, è un’infiammazione della pelle che provoca arrossamento e prurito.

A seconda della sua tipologia, può manifestarsi con macchie, desquamazione e vesciche

Generalmente, con tale termine si fa riferimento alla dermatite atopica, la forma più comune di questo disturbo, la cui causa è legata per l’85% a fattori genetici e si manifesta soprattutto nei primi 5 anni di vita del bambino.

Il restante 15% è attribuibile a cause ambientali

Le tipologie di dermatite: caratteristiche e cause

Altre forme di dermatite includono:

  • Quella seborroica, caratterizzata da grumi sul cuoio capelluto;
  • quella da contatto, che si manifesta con chiazze rosse, prurito e piccole vesciche, spesso scatenate da vari allergeni, anche ambientali;
  • dermatite nummulare, con macchie di forma circolare;
  • dermatite da stasi, causata da problemi circolatori;
  • il Lichen Simplex cronico, derivato dal continuo grattarsi e dalle relative graffiature;
  • dermatite delle mani e dei piedi, che può rappresentare una manifestazione della forma atopica o da contatto, spesso causata dall’uso eccessivo di acqua, soprattutto con detergenti aggressivi.

I sintomi dell’eczema e della dermatite a confronto

Per rendere più semplice la comprensione delle differenze tra l’eczema e le varie forme di dermatite, possiamo schematizzare i sintomi:

  • Sintomi generici: arrossamento della pelle con eventuale prurito, più o meno accentuato, irritazione con gonfiore, lesioni come croste, desquamazioni, escoriazioni e pustole nei casi più gravi;
  • Sintomi della dermatite atopica: prurito della pelle con evidente arrossamento, ispessimento della pelle in caso di cronicità o se il soggetto si gratta continuamente, macchie rosse sulla pelle;
  • Sintomi della dermatite seborroica: presenza di placche grasse e giallastre sul cuoio capelluto;
  • Sintomi della dermatite allergica da contatto: eruzioni cutanee molto pruriginose di colore rosso, con vesciche nell’area interessata dalla sostanza allergenica;
  • Sintomi della dermatite irritativa da contatto: simile alla precedente, ma causata da un elemento che scatena una reazione fisica della pelle, infiammandola.

Come puoi vedere, le somiglianze e le differenze saltano subito all’occhio: tra le somiglianze ci sono l’arrossamento, l’irritazione, il gonfiore e il prurito; le differenze principali risiedono nel tipo di lesioni che si creano e nella loro localizzazione, oltre alla causa sottostante.

La diagnosi e i trattamenti di eczema e dermatiti

La diagnosi delle diverse forme di eczema e dermatiti può essere complessa, dato che i sintomi sono spesso simili.

Il percorso diagnostico che un dermatologo competente, come la Dottoressa Pozzi, adotta in questi casi comincia con l’anamnesi e l’esame obiettivo.

Durante questa fase, il medico raccoglie tutte le informazioni relative alla storia clinica del paziente e alle abitudini, sia professionali che personali, per valutare una possibile esposizione a sostanze allergene o irritanti.

Successivamente, in base alle risposte ottenute, possono essere eseguiti test specifici come il patch test per identificare allergie a determinate sostanze o test cutanei mirati per la dermatite atopica.

Inoltre, possono essere effettuati test del sangue per cercare e identificare allergeni presenti.

Trattamenti standard, specifici e alternativi

I trattamenti per l’eczema e le diverse forme di dermatite variano a seconda della condizione e della gravità dei sintomi.

I trattamenti più comuni includono la cura della pelle, che prevede l’uso di preparati idratanti per mantenere la pelle umida, ridurre il prurito e proteggerla da sostanze dannose.

Tra i farmaci utilizzati ci sono:

  • gli antistaminici per il prurito;
  • i corticosteroidi topici per ridurre il gonfiore e l’arrossamento;
  • gli immunosoppressori per gestire la risposta immunitaria.

Altri approcci includono:

  • terapie specifiche mirate a un tipo di infiammazione particolare
  • terapie olistiche basate sulla meditazione, lo yoga e una corretta alimentazione
  • trattamenti come la fototerapia, che utilizza la luce ultravioletta per alcune forme di eczema e dermatite, come la psoriasi.

L’importanza del supporto professionale nel trattamento di eczema e dermatiti

In conclusione, sebbene sia possibile adottare alcune precauzioni per prevenire l’insorgere di eczema e dermatiti, come l’uso di prodotti con componenti anallergici e non aggressivi, o evitando di esagerare nei tempi di bagni o docce e nella temperatura dell’acqua, è fondamentale sottolineare l’importanza del supporto professionale per diagnosticare correttamente e precocemente il disturbo.

Rivolgersi a un professionista competente, come la dermatologa Pozzi, è essenziale per ricevere la terapia corretta al momento giusto e migliorare le probabilità di successo nel trattamento.

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visita mappatura nei

Approfondimento sulla Mappatura dei Nei: Tecniche e Strategie di Monitoraggio

La mappatura dei nei rappresenta una delle tecniche più efficaci nell’ottica della prevenzione del cancro della pelle, poiché rende possibile il loro continuo monitoraggio su tutta la superficie cutanea.

Vediamo insieme come viene effettuata, le sue caratteristiche e le tecnologie che la rendono possibile. 

La mappatura dei nei: definizione, caratteristiche e rilevanza

La mappatura dei nei è una metodologia non invasiva e indolore di ispezione della pelle, da effettuare periodicamente, che permette di individuarne eventuali lesioni pigmentate, mediante il confronto con i controlli precedenti, basandosi sulla rilevazione di cambiamenti di colore e forma.

Differisce dai semplici controlli cutanei per il suo alto livello di specificità, sia nella ricerca del tipo di lesione sia nella valutazione della superficie interessata.

Viene eseguita con l’ausilio di tecnologie ottiche che consentono l’analisi sia delle caratteristiche esterne dell’anomalia sia dello stato degli strati inferiori del punto preso in considerazione. 

La mappatura dei nei basa la propria importanza e rilevanza sull’individuazione precoce di tumori della cute, come il melanoma, o neoplasie simili, aumentando notevolmente le probabilità di successo nella relativa cura. 

Gli strumenti usati nella mappatura dei nei

Le tecnologie diagnostiche impiegate per questo tipo di esame sono due:

  • il dermatoscopico: uno strumento ottico di precisione che permette l’esame sia della superficie della pelle sia delle strutture immediatamente sottostanti grazie a un forte ingrandimento;
  • il videodermatoscopio: una telecamera ad altissima definizione collegata a un computer per la visione e contemporanea registrazione delle immagini catturate, per la creazione dell’archivio di immagini, essenziale per effettuare il confronto che sta alla base di questa tecnica diagnostica. 

L’importanza di una costante collaborazione con il dermatologo

È fondamentale il passaggio di informazioni tra medico e paziente, poiché l’autoverifica permette a quest’ultimo di controllare, sebbene limitatamente, eventuali variazioni nelle caratteristiche del neo e portarne a conoscenza il professionista.

Quest’ultimo, applicando gli strumenti visti nel paragrafo precedente, si occuperà di confermare o smentire l’osservazione del soggetto, il tutto per massimizzare il vantaggio della tecnica di diagnosi precoce

Perché sottoporsi alla mappatura dei nei

Abbiamo visto quali sono i vantaggi della mappatura dei nei, il principale dei quali è la diagnosi precoce di qualsiasi variazione potenzialmente pericolosa, e gli strumenti utilizzati per effettuarla: il dermatoscopico e il videodermatoscopio.

Con un occhio al futuro e a ciò che l’intelligenza artificiale può fare per migliorare e velocizzare le procedure di individuazione delle anomalie, tutto ciò trova nel professionista competente, come la dermatologa Pozzi, il punto di unione e perfezionamento.

Solo il confronto e l’intervento del medico possono convertire e finalizzare l’intero iter diagnostico in un’azione efficace contro il tumore.

Contatta, quindi la dermatologa Pozzi per informazioni più approfondite e prenotare una prima visita.

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Da Secchezza ad Acne: Come Proteggere la Pelle in Autunno

In autunno le temperature calano, il vento accompagna sovente le giornate e la pelle, soprattutto quella del viso, ne soffre.

Diventa più disidratata, ha una maggiore tendenza a seccarsi e screpolarsi, si presenta l’acne, si formano arrossamenti e irritazioni varie.

Insomma, occorre prendersene cura con massima attenzione.

Caratteristiche della pelle in autunno

Con l’arrivo dei mesi di ottobre e di novembre sopraggiunge l’autunno.

Un periodo sempre più spesso caratterizzato da improvvisi sbalzi di temperatura, forti piogge che si alternano a giornate particolarmente calde e intense raffiche di vento.

Sono tutte situazioni che non fanno bene alla pelle, peraltro già stressata dall’inquinamento atmosferico.

Questi cambiamenti climatici hanno delle conseguenze anche sul corpo che di fatto segue un po’ il susseguirsi delle stagioni.

Per la pelle, il periodo autunnale, comporta tanti cambiamenti, a partire da quello cromatico.

Ne sono responsabili le temperature più basse rispetto a quelle estive.

Inoltre, comportano anche un abbassamento della pressione sanguigna e di conseguenza un minor quantitativo di ossigeno per i tessuti cellulari con relativo indebolimento.

La pelle risulterà meno idratata con una spiccata tendenza a seccarsi e danneggiarsi.

In sintesi, l’autunno rende la pelle più secca e sensibile, aumentando la predisposizione all’acne.

Bisogna quindi occuparsene attentamente.

Consigli per la cura della pelle secca

La pelle secca è un problema da non sottovalutare perché potrebbe comportare patologie per nulla semplici come la dermatite atopica e l’eczema craquelè.

Meglio occuparsene per tempo attraverso dei rimedi efficaci, come:

  • usare regolarmente una crema a base di acqua termale;
  • migliorare l’alimentazione bevendo almeno due litri di acqua ogni giorno. Naturalmente vanno bene anche altri liquidi come le tisane, i succhi di frutta e il . Fa bene anche mangiare frutta almeno una volta al giorno;
  • utilizzare un abbigliamento adeguato per proteggere la pelle dalle temperature troppo basse e dalle forti raffiche di vento.

Gestione dell’acne autunnale

L’acne autunnale è una problematica che si presenta soprattutto nei mesi di settembre e ottobre.

Contrariamente a quanto si possa credere, la causa è ascrivibile al periodo estivo.

La pelle, in quel periodo, appare perfetta e priva di brufoli e di altre imperfezioni ma è soltanto un’illusione.

Il motivo è legato al cosiddetto effetto rebound: quando la pelle viene esposta ai raggi solari in estate gli eccessi di sebo vengono asciugati. Contemporaneamente, però, gli strati cutanei più superficiali diventano più spessi e questo fa in modo che ci siano le condizioni migliori affinché l’acne si ripresenti.

Tra l’altro, per fare in modo di controbattere la secchezza causata dall’abbassamento di temperatura e dal vento, il corpo, e in particolare la pelle, inizia a produrre maggiori quantitativi di sebo che si depositano in questa parte superficiale più spessa, creando punti neri, brufoli e non solo.

Per evitare che ciò avvenga devi dedicarti alla prevenzione.

Durante l’estate, utilizza sempre una crema solare adeguata ed esegui una corretta skincare routine rimuovendo tutti gli eccessi di creme e trucchi utilizzati.

Altrettanto importante è l’idratazione da gestire con una crema dalla texture leggera.

Alimentazione e stile di vita per una pelle sana

L’alimentazione è importante per il benessere di tante parti del corpo, pelle compresa.

Per ovviare alle problematiche causate dal periodo autunnale, è consigliato variare il regime alimentare per favorire la salute della pelle.

Il primo aspetto riguarda l’assunzione di acqua. Si suggerisce di bere ogni giorno almeno 2 litri di acqua, compresi succhi di frutta e altri liquidi.

In secondo luogo, si raccomanda di inserire nella dieta, alimenti che solitamente compongono la dieta mediterranea per cui tante vitamine e nutrienti essenziali.

La frutta e le verdure fanno molto bene alla pelle perché aiutano a nutrirla e garantiscono un’azione idratante fondamentale.

Protezione della pelle dal freddo e dal vento

Occuparsi della pelle durante il periodo autunnale è fondamentale per evitare situazioni piuttosto dannose come l’eccessiva formazione di acne e la secchezza.

È altrettanto importante occuparti della protezione della pelle dal freddo e dal vento attraverso l’uso di prodotti e abbigliamento adeguati.

La prima regola è quella di proteggere le parti più vulnerabili, ossia quelle a contatto con gli agenti climatici come mani, piedi e viso. In queste parti del corpo è preferibile utilizzare tessuti che mantengono le temperature alte come la lana e il pile.

Usa anche una crema per il viso che protegga dalle temperature più basse e che presenti dei principi attivi specifici come l’acido ialuronico e i burri vegetali.

Se una giornata è molto ventosa, indossa delle mantelline che oltre ad essere impermeabili, non permettono al vento di danneggiare la pelle.

Conclusioni

Il periodo autunnale è uno dei più stressanti e pericolosi per la pelle non solo del viso ma anche delle altre parti del corpo.

L’abbassamento delle temperature, le forti piogge e le raffiche del vento possono danneggiare l’epidermide comportando secchezza, maggiore formazione di acne e inestetismi vari.

È fondamentale prendersene cura con alcuni accorgimenti molto semplici a partire dall’utilizzo di creme protettive e di prodotti in grado di idratare efficacemente la pelle per combattere la secchezza.

Hai bisogno di consulenza personalizzata sulla tua pelle in autunno? La dermatologa Pozzi è pronta ad aiutarti.

Contattala oggi stesso per ottenere consigli mirati e soluzioni per mantenere la tua pelle sana durante questa stagione.

Non lasciare che l’autunno ti faccia perdere la bellezza della tua pelle.

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Psoriasi del cuoio capelluto

Approcci terapeutici e strategie di prevenzione per affrontare la psoriasi del cuoio cappelluto

La psoriasi del cuoio capelluto è una patologia piuttosto comune, che può creare imbarazzo e frustrazione in chi ne viene colpito, e il cui trattamento presenta difficoltà da affrontare in modo sistematico da fronti differenti.

Si tratta di una malattia infiammatoria non contagiosa che si manifesta con l’insorgenza di macchie a volte di natura squamosa che possono comparire in qualsiasi area della cute della testa, inclusa nuca, fronte e dietro le orecchie.

Sintomi e caratteristiche

La psoriasi del cuoio capelluto può manifestarsi in modi diversi a seconda della sua tipologia.

In genere, si presenta con chiazze di colore rosso ricoperte da grumi squamosi e asciutti di colore chiaro.

La superficie interessata eccede raramente quella coperta dai capelli, e il prurito non è sempre presente, tranne nei casi più gravi.

Inoltre, può verificarsi la desquamazione del derma, con la comparsa di scaglie simili alla forfora, oltre a bruciore accompagnato da manifestazioni dolorose e secchezza della cute.

La caduta dei capelli legata alla malattia è rara e si verifica solo quando le squame aumentano l’estensione e l’intensità della fase di riposo dei follicoli piliferi, nota come telogen effluvium o calvizie da stress.

È importante rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi accurata, poiché esistono altre patologie come la dermatite seborroica che possono avere sintomi simili.

I tipi di psoriasi del cuoio capelluto

Abbiamo accennato al fatto che esistono diverse forme di psoriasi del cuoio capelluto, come:

  • quella a placche, caratterizzata da croste bianche;
  • guttata, che comunque si manifesta di rado sul cuoio capelluto, ed è caratterizzata da piccole bolle a forma di gocce;
  • pustolosa, la quale ricopre le aree colpite con piccole sacche e può portare stati febbrili a causa dell’infezione;
  • eritematosa, con infiammazione della cute molto estesa.

Le migliori terapie

Le terapie impiegate per la psoriasi del cuoio capelluto mirano a prevenirne il peggioramento e a mitigare i sintomi come il prurito e il bruciore al fine di migliorare lo stato fisico e psicologico del paziente.

Le terapie più utilizzate includono farmaci topici, fototerapia e terapia sistemica.

Trovare il giusto trattamento può essere difficile, e la terapia può variare nel corso del tempo.

In generale, le terapie più comunemente applicate sono:

  • trattamento topico, si utilizzano prodotti applicati direttamente sulla superficie interessata, come creme, shampoo e detergenti specifici, particolarmente adatti per forme lievi o moderate del disagio.;
  • fototerapia: la parte colpita viene esposta ai raggi ultravioletti UVA o PUVB (Psoralen Ultraviolet B) nei casi più gravi o in caso di resistenza ai farmaci.
    È generalmente ben tollerata, ma può causare effetti collaterali come iperpigmentazione e invecchiamento cutaneo precoce;
  • trattamento sistemico: si utilizzano farmaci orali o somministrati tramite iniezione ed è indicato per i casi più gravi.

La prevenzione è importante per evitare o ritardare la comparsa della psoriasi del cuoio capelluto.

È importante adottare uno stile di vita sano, prestare attenzione all’alimentazione e all’attività fisica, evitare il calore eccessivo del phon, utilizzare prodotti per l’igiene dei capelli delicati e evitare il fumo e l’alcol.

Perché trattare la psoriasi del cuoio capelluto

La psoriasi del cuoio capelluto può causare disagi fisici ed emotivi, tra cui prurito, bruciore, arrossamenti e, nei casi più gravi, alopecia.

È importante cercare un trattamento adeguato da un dermatologo, come la Dottoressa Pozzi, non solo per una diagnosi accurata e una strategia terapeutica adeguata, ma anche per il supporto emotivo, poiché problemi fisici e stress possono contribuire alla comparsa o al peggioramento della patologia.

Non avere alcuna esitazione e contatta la dermatologa Pozzi per fissare una prima visita: la qualità della tua vita migliorerà notevolmente e, finalmente, abbraccerai il piacere di essere sicuro e rilassato in ogni occasione della giornata.

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Desquamazione della pelle: cause e trattamenti

Cos’è la Desquamazione della Pelle?

La desquamazione della pelle è un processo naturale in cui le cellule superficiali dell’epidermide si staccano e cadono. Questo fenomeno fa parte del ciclo di rinnovamento della pelle, mantenendola fresca e sana.

Tuttavia, a volte la desquamazione può diventare visibile e problematica, spesso a causa di secchezza, irritazione o condizioni mediche sottostanti. In questi casi, la cura e l’idratazione adeguata della pelle possono aiutare a prevenire e trattare la desquamazione evidente.

Cause della Desquamazione della Pelle

  1. Scarsa Idratazione: La pelle secca è più incline alla desquamazione.
  2. Clima: Il vento, il freddo e il calore possono seccare la pelle.
  3. Detergenti Irritanti: Prodotti chimici aggressivi possono danneggiare la pelle.
  4. Età: La pelle tende a diventare più secca con l’età.
  5. Patologie: Alcune condizioni mediche come la psoriasi possono causare desquamazione.
  6. Eritemi solari e ustioni: L’esposizione eccessiva al sole può danneggiare la pelle.

Trattamenti per la Desquamazione della Pelle

  1. Idratazione: Utilizzare creme idratanti e bere molta acqua.
  2. Protezione dal Clima: Indossare abiti protettivi in ​​condizioni climatiche estreme.
  3. Utilizzo di Prodotti Delicati: Evitare detergenti aggressivi.
  4. Trattamenti Medici: In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento medico.

Prevenzione della Desquamazione della Pelle

  1. Scegliere i Prodotti Giusti: Utilizzare detergenti delicati e creme idratanti.
  2. Proteggersi dal Freddo: Indossare indumenti caldi durante l’inverno.
  3. Idratazione Costante: Bere molta acqua e utilizzare creme idratanti.
  4. Protezione Solare: Utilizzare la crema solare tutto l’anno.
  5. Alimentazione Sana: Seguire una dieta equilibrata e considerare integratori di vitamina E.

Desquamazione da Eczema, Ipercheratosi, Psoriasi e Xerosi Gravi

In caso di desquamazione grave collegata a condizioni mediche specifiche come l’eczema, l’ipercheratosi, la psoriasi e la xerosi gravi, è essenziale consultare un dermatologo per una diagnosi e un trattamento appropriati.

L’eczema può causare prurito e infiammazione, mentre l’ipercheratosi porta all’ispessimento dello strato corneo della pelle.

La psoriasi, una malattia autoimmunitaria, può causare placche squamose, e la xerosi rappresenta una secchezza estrema della pelle che può portare a desquamazione.

Ognuna di queste condizioni richiede un approccio terapeutico specifico, che può includere creme medicate, terapie fotodinamiche o cambiamenti nello stile di vita.

La desquamazione della pelle è un problema comune che, con la giusta cura e attenzione, può essere gestito efficacemente

Seguendo i consigli sopra, è possibile mantenere la pelle idratata e sana. Tuttavia, in caso di desquamazione persistente o grave, è consigliabile consultare un esperto.

Hai bisogno di una consulenza professionale sulla tua pelle?

Contatta la dermatologa Pozzi per una valutazione e un trattamento personalizzati. La tua pelle merita il meglio!

 

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Psoriasi e Stress: Come Gestire la Malattia durante i Momenti Difficili

La psoriasi è una complessa malattia della pelle caratterizzata da chiazze eritematose e squamose, spesso accompagnate da prurito e dolore.

Molti pazienti affrontano sfide significative nel gestire questa condizione cronica, e uno dei fattori che sembra avere un impatto rilevante è lo stress.

Comprendere e gestire adeguatamente il rapporto tra psoriasi e stress è fondamentale per il benessere complessivo dei pazienti.

In questo articolo, esploreremo approfonditamente come la psoriasi e lo stress sono collegati e quali strategie possono essere adottate per gestire la malattia durante i momenti difficili.

Che cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una malattia multifattoriale che coinvolge interazioni complesse tra il sistema immunitario, l’ambiente e la genetica del paziente.

La risposta immune alterata è alla base della formazione delle chiazze cutanee, che possono comparire su diverse parti del corpo, inclusi gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare.

Sebbene la causa esatta della psoriasi non sia ancora completamente compresa, il ruolo dello stress nella manifestazione e nell’aggravamento della malattia è stato ampiamente indagato.

Lo Stress e l’Infiammazione della Pelle

Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica che il nostro corpo attiva in situazioni percepite come minacciose o sfidanti.

Quando siamo sottoposti a stress, il nostro corpo produce ormoni dello stress come il cortisolo e le catecolamine.

Questi ormoni possono influenzare negativamente il sistema immunitario e promuovere l’infiammazione.

Nelle persone con psoriasi, l’infiammazione è un meccanismo chiave che alimenta la progressione della malattia, contribuendo alla formazione delle chiazze cutanee.

Inoltre, il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, può ridurre la capacità della pelle di mantenere l’idratazione, peggiorando la secchezza cutanea associata alla psoriasi.

Il grattarsi e l’atto di toccare frequentemente le aree affette possono ulteriormente danneggiare la pelle, innescando un circolo vizioso di infiammazione e prurito.

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Le Vie di Comunicazione Tra Pelle e Cervello

Il collegamento tra pelle e cervello è noto come l’asse pelle-cervello. Questo sistema di comunicazione bidirezionale coinvolge neurotrasmettitori, citochine, ormoni e recettori presenti sia nella pelle che nel cervello. Durante periodi di stress, l’asse pelle-cervello può essere alterata, aumentando la sensibilità del sistema immunitario cutaneo e peggiorando così l’infiammazione della psoriasi.

Le Strategie per Gestire la Psoriasi Durante i Momenti Stressanti

Affrontare efficacemente la psoriasi durante i momenti difficili richiede un approccio olistico che coinvolga sia la gestione dello stress che la cura adeguata della pelle. Ecco alcune strategie utili:

Praticare Tecniche di Rilassamento

La meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutare a ridurre i livelli di stress e a stabilizzare l’asse pelle-cervello.

Esercizio Fisico Regolare

L’attività fisica non solo riduce lo stress, ma può anche contribuire a migliorare la funzione del sistema immunitario e favorire una pelle più sana.

Adottare una Dieta Bilanciata

Alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di frutta, verdura, acidi grassi omega-3 e antiossidanti può avere effetti positivi sulla psoriasi.

Evitare Cattive Abitudini

Il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol possono peggiorare la psoriasi e compromettere la salute della pelle.

Gestire le Emozioni

Parlare con amici, familiari o uno psicologo può aiutare a gestire lo stress emotivo associato alla psoriasi.

Seguire una Cura Adeguata della Pelle

L’applicazione di creme idratanti e lozioni specifiche può aiutare a mantenere la pelle idratata e ridurre la secchezza.

Rivolgersi a uno Specialista

Consultare un dermatologo esperto nella gestione della psoriasi è essenziale per ottenere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.

Contattare la Dottoressa Pozzi per un Supporto Specializzato

Se stai cercando una guida professionale per affrontare la psoriasi e gestire lo stress correlato, la Dottoressa Pozzi è un’esperta dermatologa pronta ad aiutarti.

Con la sua vasta esperienza nel trattamento della psoriasi e delle malattie della pelle, la dottoressa Pozzi può fornire consulenza personalizzata e un piano di cura mirato alle tue esigenze specifiche.

Non esitare a contattare la dottoressa Pozzi e intraprendere il cammino verso il benessere della tua pelle.

 

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