Maria Luisa Pozzi - MioDottore.it

Importanza dell’autovalutazione dei nei

Importanza dell’autovalutazione dei nei

Che cosa sono i nei

I nei si presentano come lesioni pigmentate dell’epidermide che derivano da uno sviluppo anomalo dei melanociti, cellule contenenti melanina.
Solitamente si presentano sotto forma di macchie rotondeggianti che differiscono tra loro sia per dimensioni che per colore.

Possono essere congeniti (presenti dalla nascita) oppure acquisiti (comparire spontaneamente durante la vita).

Nella maggior parte dei casi si tratta di formazioni di natura benigna che, pur derivando da una modificazione citologica, non presentano caratteristiche pericolose.

Molto raramente i nei possono degenerare in melanoma, una neoplasia della pelle molto grave che, a seconda degli stadi di evoluzione, comporta conseguenze cliniche di notevole entità.

Anche se l’eziologia dei nei non è del tutto chiara, esistono comunque alcuni fattori predisponenti alla loro comparsa, che sono:
– immunodeficienza;
– fattori genetici;
– esposizione alla radiazioni ultraviolette per tempi prolungati e senza adeguata fotoprotezione;
– alterazioni ormonali;
– particolari trattamenti farmacologici.

In questi casi, la melanina contenuta nei melanociti tende ad accumularsi, provocando una iperpigmentazione localizzata che da origine al neo.

Tipologie di nei

I nei vengono classificati in tre classi, e precisamente:
intradermici: sono tipici dell’età adulta e vengono caratterizzati da una proliferazione di melanociti a livello di zone poste sotto all’epidermide, che provoca lesioni lievemente rilevate e di colore marrone chiaro;
giunzionali: sono caratteristici dell’infanzia e derivano da una proliferazione localizzata sulla giunzione dermo-epidermica, che produce neo-formazioni appiattite, di colore tendente al nero;
composti: hanno caratteri intermedi tra i primi due.

Le caratteristiche principali dei nei si riferiscono alla forma, che può essere rotonda oppure ovale ed assumere un aspetto piano o rilevato rispetto alla superficie cutanea; alla tonalità cromatica che varia dal marrone al rosso al nero; alle dimensioni che sono comprese tra uno e sei millimetri; alla superficie che può apparire liscia, rugosa o anche ricoperta di peli.

Importanza della autovalutazione dei nei

La precauzione principale per scongiurare il rischio della degenerazione di un neo in carcinoma della pelle è quella di effettuare costantemente un’attenta valutazione del suo aspetto.

Infatti, mentre i nei benigni mantengono inalterata la loro conformazione (per dimensioni, forma e colore) per tutta la vita, quelli ad elevato grado di malignità mostrano tendenza a modificarsi entro un breve lasso di tempo.

Una scrupolosa auto-analisi di tutte le parti del corpo consente pertanto di scoprire tempestivamente i segnali caratteristici della degenerazione maligna di un neo.

Una lesione sospetta si distingue per alcuni tipici segnali, che sono:
– forma asimmetrica ;
– bordo frastagliato, con eventuali incisure;
– tonalità cromatiche che variano dal nero al rosso, bianco oppure bruno;
– diametro superiore a 6 millimetri;
– trasformazione dell’aspetto (sollevamento dalla superficie cutanea);
– modificazione di consistenza (più dura o più morbida);
– comparsa di prurito e dolore;
– desquamazione;
– ulcerazione con sanguinamento.

Per valutare clinicamente l’aspetto dei nei è necessario sottoporsi a regolari visite dermatologiche durante le quali lo specialista effettua un esame dermatoscopico che, grazie alla documentazione fotografica, è in grado di identificare e monitorare la presenza di anomalie.

Nell’intervallo tra due visite dermatologiche risulta di grande importanza eseguire un’autovalutazione dei nei, che chiunque può mettere in atto mediante una semplice osservazione dell’epidermide.

Come effettuare l’autovalutazione dei nei

Per realizzare una corretta autovalutazione dei nei è necessario seguire la famosa “Regola dell’ABCDE“, che rappresenta il primo step che ognuno deve affrontare prima di rivolgersi allo specialista.

La regola dell’ABCDE si basa su cinque presupposti da analizzare, che sono:
– A come asimmetria
indica un accrescimento non uniforme del neo, che appare formato da due metà molto differenti tra loro;
– B come bordo
consiste in un’evidente irregolarità del margine della lesione;
– C come colore
di solito le tonalità molto scure e tendenti al nero-blu sono indicative di lesioni a rischio;
– D come dimensioni
risulta preoccupante un neo con dimensioni superiori a 6 millimetri;
– E come evoluzione
assume un carattere diagnostico la modificazione d’aspetto di un neo in un breve lasso di tempo (da sei a otto mesi).

Tutte le volte in cui un soggetto si rende conto che l’aspetto di uno o più nei si è modificato, oppure che sono subentrati segnali sospetti collegabili alle caratteristiche sopra elencate, è indispensabile effettuare al più presto una visita dermatologica.

Lo specialista, infatti, mediante apposite attrezzature, è in grado di effettuare una diagnosi precisa ed attendibile sulla presenza di lesioni neoplastiche oppure che stanno per trasformarsi in esse.

Pur trattandosi di una forma tumorale particolarmente aggressiva, il melanoma può venire curato con successo, a patto che la sua diagnosi sia eseguita tempestivamente.

Infatti se la lesione neoplastica non ha ancora raggiunto gli strati più profondi dell’apparato cutaneo, intervenendo tramite escissione chirurgica, è possibile asportare completamente la neoformazione prima che sia in grado di seminare metastasi nel torrente circolatorio.

Tra tutti i tipi di carcinoma della pelle, il melanoma è l’unico a metastatizzare e quindi la sua pericolosità risulta molto maggiore rispetto agli altri tumori della pelle.