Maria Luisa Pozzi - MioDottore.it

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Allergia al Nickel

Allergia al Nickel: Segni e Sintomi da Conoscere

Come individuare prontamente l’allergia al nickel

Nel momento in cui sorge il dubbio di stare sviluppando una allergia, si rivela indispensabile agire il prima possibile, onde evitare di peggiorare la situazione. Ciò vale a maggior ragione per le reazioni allergiche collegate agli elementi più diffusi, come ad esempio il nickel, che si trova in molti oggetti di uso quotidiano, tra i quali sono compresi non solo oggetti come anelli e orecchini, ma anche altri elementi metallici, bensì anche nelle formulazioni cosmetiche.

All’interno di questo approfondimento avrai modo di scoprire quali sono i principali sintomi che dovrebbero destare la tua attenzione, nonché alcuni suggerimenti utili per risolvere la situazione in maniera ottimale.

Come si sviluppa un’allergia al nickel?

L’allergia al nickel costituisce una reazione estrema da parte del sistema immunitario nei confronti di una sostanza che viene percepita non solo come estranea, bensì anche pericolosa.

La grande diffusione del nickel negli oggetti di uso quotidiano, soprattutto in quelli che vengono maggiormente a contatto con la pelle, può essere spesso tra le cause che portano alla comparsa e al rafforzamento dell’allergia. Il contatto con il nickel è dunque l’atto responsabile della comparsa dei sintomi, i quali possono manifestarsi a qualsiasi età, ma tendono sempre a farlo a seguito di un’esposizione ripetuta oppure prolungata nel tempo.

Gli oggetti che contengono nickel sono davvero numerosi, basti pensare ad esempio a orecchini e orologi, ma anche alle chiavi e alle superfici con le quali potresti venire spesso a contatto durante la routine di tutti i giorni. Oltre a essere presente all’interno di elementi metallici, il nickel si trova all’interno di molte formulazioni per l’opzione di detergenti e dei prodotti per il make-up.

Per questo motivo sono sempre più numerose le aziende che hanno iniziato a specificare l’assenza di nickel come un elemento importante da comunicare al consumatore prima dell’acquisto. Nonostante esistano delle metodologie per ridurre il disagio provocato dai sintomi, è fondamentale notare che quando l’allergia compare molto probabilmente non potrà poi essere eliminata del tutto.

Quali sono i principali segni della comparsa dell’allergia al nickel?

La dermatite da contatto si manifesta con eruzioni cutanee di varia entità, che molto spesso provocano fastidiose sensazioni di prurito. Gli altri sintomi non collegati alla dermatite possono manifestarsi a livello gastrointestinale, con dolori all’addome e afte in bocca, così come urinari, con bruciore e cistiti e infine ginecologici con perdite. Inoltre, l’allergia può produrre una sensazione di stanchezza generale non ben identificata.

Pur non esistendo una linea generale valida per tutti i soggetti, tali sintomi tendono a comparire al massimo entro i due giorni successivi all’esposizione. Qualora non vengano correttamente identificati, nei casi peggiori possono prolungarsi anche molto a lungo, soprattutto se la causa non viene individuata e l’esposizione si ripete. Gli sfoghi cutanei possono essere circoscritti alle zone che sono venute maggiormente a contatto con il metallo, quindi ad esempio nel caso dei detergenti la pelle del viso. Tuttavia, sempre più spesso accade che la dermatite tenda ad estendersi anche ad altre zone del corpo. In concomitanza con la sensazione di prurito, la cute può assumere un colore rossastro e seccarsi.

Nelle situazioni caratterizzate da maggiore severità, quelle che appaiono come bruciature potrebbero infiammarsi e espellere un liquido, in presenza di un quadro ormonale complesso.

Cosa fare quando compaiono i sintomi da allergia al nickel?

Quando lo sfogo cutaneo fa la sua prima comparsa è fondamentale contattare uno specialista, che si adopera immediatamente per effettuare una corretta diagnosi e soprattutto per individuare la terapia ottimale per risolvere la problematica.

Non è assolutamente consigliabile agire con strategie fai da te oppure limitarsi a ridurre l’utilizzo di oggetti in nickel, per quanto quest’ultimo passaggio sia comunque consigliato, perché ogni paziente presenta delle peculiarità che devono essere analizzate da un professionista.

Oltre ad effettuare il test del patch con il nickel e procedere poi alla valutazione minuziosa dei dati, il dermatologo si occupa di studiare una terapia che può includere diversi elementi. Dalle tradizionali creme a base di cortisone fino agli antistaminici e in alcuni casi alla fototerapia: a seconda della specifica situazione il giusto mix può essere composto da soluzioni applicabili a livello topico, così come da medicinali da assumere invece per via orale.

Per individuare in maniera inequivocabile un’eventuale allergia al nickel, pur ai primi stadi, è molto importante agire dunque in modo tempestivo.

Se sospetti di aver sviluppato un’allergia al nickel, non esitare a contattarmi, così che possa aiutarti in modo concreto a risolvere il problema in modo rapido ed efficace.

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Herpes genitale

Herpes genitale: sintomi, cause e trattamenti efficaci

Tra le patologie di natura virale che possono colpire la delicata zona genitale, l’herpes può provocare numerosi fastidi. Oltre al fastidio provocato dalle vescicole infiammate, questa infezione rischia di avere conseguenze per le donne in gravidanza e il feto. Vediamo dunque come prevenire, riconoscere e curare l’herpes genitale.

Come si riconosce l’herpes genitale?

Dal punto di vista dei segnali riconosciuti immediatamente, un esame visivo lo stato di infiammazione si presenta con una o più vescicole a livello dei genitali esterni che in alcuni casi arrivano fino alla zona perianale. Al tatto le vescicole appaiono dolorose e creano una sensazione di prurito. Nei casi più gravi, i sintomi possono anche includere febbre, debolezza generale e ingrossamento dei linfonodi inguinali.

In genere l’herpes genitale si indebolisce già dopo un paio di settimane, ma per alleviare i sintomi è meglio agire in modo puntuale con i prodotti consigliati dallo specialista in dermatologia. È importante sottolineare che anche quando si interviene per contrastare il virus, questo non scompare completamente, ma rimane in una fase latente all’interno dei nervi delle zone colpite, continuando a replicarsi senza che l’individuo se ne accorga. Viene invece rimesso in circolo in maniera virulenta quando il sistema immunitario risulta indebolito a causa di un elevato stress sul piano fisico e psicologico, oppure per altre patologie che hanno indebolito l’organismo.

Le lesioni tendono a riaprirsi nella stessa zona in cui è comparsa la prima infezione o nelle zone circostanti. Agendo in maniera tempestiva è possibile limitare il disagio, nonché contenere l’estensione della lesione.

Quali sono le cause che scatenano questa patologia?

L’herpes genitale si trasmette solitamente durante un rapporto sessuale non protetto con una persona già infetta dal virus. Data l’elevata contagiosità dell’herpes, soprattutto quando è in fase attiva, sarebbe importante evitare di avere rapporti in queste fasi.

Tuttavia, ciò non rappresenta una misura sufficiente di profilassi, in quanto il virus può trasmettersi anche durante la fase latente. Nel caso in cui una donna in gravidanza abbia l’herpes vaginale il virus può essere trasmesso anche al feto. Si tratta di un’eventualità da non sottovalutare a causa delle possibili conseguenze. Ecco perché è davvero molto importante evitare di contrarre il virus se possibile. Nell’ottica di ricevere una diagnosi accurata, verificando che si tratti effettivamente di un herpes, gli specialisti effettuano un tampone o un esame del sangue cercando le immunoglobuline che rappresentano il marcatore di un’infezione attiva oppure passata. La prevenzione è fondamentale, motivo per cui quando si nota la comparsa di lesioni a livello dei genitali ci si deve rivolgere a uno specialista che si incarica di riconoscere la natura dell’infezione.

Esistono rimedi efficaci contro l’herpes genitale?

Per trattare i sintomi durante un’infezione attiva, è possibile prendere farmaci specifici su prescrizione medica, che di solito sono efficaci nel contenere la replicazione del virus. Qualora l’individuo sia affetto da altre malattie virali, si rivela ancor più importante contenere le lesioni da herpes genitale e da evitare di attivazione dell’infezione per non compromettere il quadro di salute generale. Per quanto i fastidi non siano insopportabili a livello di sintomatologia su una persona sana, le donne in gravidanza e i soggetti immunodepressi dovrebbero prestare moltissima attenzione alla comparsa e alla diffusione di questa patologia virale.

Se sospetti di avere l’herpes genitale, è fondamentale consultare un medico o uno specialista dermatologo senza esitazione. Un professionista della salute sarà in grado di fornirti la diagnosi corretta e guidarti nel piano di trattamento più adeguato. Non esitare a contattare la Dottoressa Pozzi per ulteriori informazioni e supporto.

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trattamento idratante viso invernale

I consigli della Dermatologa per prendersi cura della pelle in inverno

Con l’arrivo della stagione invernale, la pelle subisce diversi cambiamenti a causa dell’abbassamento dell’umidità, delle basse temperature e del vento.

La bassa umidità può provocare secchezza cutanea, e a sua volta può portare alla desquamazione, alla formazione di screpolature e sensazione di prurito; mentre il freddo può causare irritazione e rossore.

Questi agenti atmosferici possono mettere a dura prova la salute e la bellezza della pelle, richiedendo così attenzioni particolari per mantenerla idratata, luminosa ed elastica.

All’interno di questo articolo forniremo diversi consigli utili per farlo.

Come mantenere la pelle idratata e sana: consigli utili

In inverno è fondamentale seguire una corretta skincare invernale per mantenere la pelle sana. Andiamo a vedere alcuni consigli su come pulire la pelle in modo delicato durante questa stagione.

Detergente delicato: la soluzione ideale per la cura della tua pelle

In primis, bisogna evitare l’utilizzo di detergenti aggressivi, e optare per quelli delicati, che sono ideali per detergere delicatamente ed eliminare le impurità senza alterare la barriera cutanea.

Il potere del delicato scrub e dei migliori prodotti idratanti

Una/due volte alla settimana, è consigliato utilizzare uno scrub esfoliante delicato per eliminare le cellule morte e favorire il ricambio cellulare.

Inoltre, la pelle in inverno necessita di una maggiore idratazione.

Puoi scegliere una crema ricca ad azione nutriente e idratante, arricchita con acido ialuronico e burro di karité.

Scegli prodotti che contengono ingredienti idratanti, come la glicerina, l’acido ialuronico, il burro di karité e l’olio di jojoba. Tali componenti trattengono l’umidità all’interno della pelle e la mantengono idratata.

Trattamento idratante

Dopo aver pulito delicatamente il viso, applica un adeguato idratante, in modo tale da intrappolare l’umidità e impedire la secchezza cutanea. Tale prodotto cosmetico, contribuirà a rendere morbida e idratata la pelle umida.

Protezione solare invernale

Spesso, durante l’inverno, si sottovaluta l’importanza della protezione solare, ma è un errore che può avere effetti negativi sulla pelle, perché, anche se è freddo e il sole è meno intenso, i raggi UV la possono danneggiare, causando lesioni cutanee e accelerare il processo di invecchiamento cutaneo.
Per tale ragione, per proteggere la pelle, è consigliato indossare abiti che coprono la pelle esposta ed utilizza anche una crema solare con SPF alto.

La nutrizione della pelle durante i mesi freddi

Durante la stagione fredda, la pelle è più a rischio di disidratazione e secchezza e per mantenerla sana dall’interno, è essenziale seguire un’alimentazione equilibrata che fornisca al corpo tutti i nutrienti di cui necessita e idratarsi adeguatamente.

Ecco perché è importante bere anche quando non si ha sete, ad esempio, puoi portare con te una bottiglietta d’acqua e optare per bevande calde come tisane o .

Routine notturna indispensabile

Ti sei mai chiesta come svegliarti la mattina con una pelle riposata, fresca e radiosa? Dipende tutto dalla routine serale!

Il primo passo fondamentale è rimuovere il trucco, per farlo puoi utilizzare una soluzione micellare o un detergente delicato.

Dopodiché puoi procedere con l’esfoliazione, in questo caso, si consiglia di utilizzare un esfoliante delicato.

Inoltre, due volte alla settimana, è importante applicare una maschera viso, con ingredienti come vitamina E o con acido ialuronico.

Infine, dopo aver deterso e preparato la pelle, puoi stendere una crema notte idratante sul viso.

Approccio olistico per il benessere della pelle

Un approccio olistico che include sonno, attività fisica regolare e gestione dello stress è importante per avere una pelle sana durante la stagione invernale.

Il sonno favorisce la ripristinazione e la rigenerazione della pelle, l’esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna e riduce lo stress, invece una buona gestione dello stress aiuta a contrastare eventuali problemi cutanei provocati da squilibri ormonali.

Quando compaiono macchie scure, manifestazioni cutanee che non guariscono, prurito persistente, o nei già presenti, che assumono un colore o una forma diversa, è importante contattare un dermatologo.

Questi sintomi possono indicare malattie dermatologiche, infiammatorie o il cancro della pelle.

Se necessiti di una consulenza dermatologica, non esitare a contattare la Dermatologa Pozzi per maggiori informazioni e infine, non dimenticare mai, che la cura della tua pelle è essenziale per il tuo benessere complessivo.

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infiammazioni della pelle

Approfondimento sulle differenze tra eczema e dermatiti: sintomi, cause e trattamento

L’insorgere di bruciori, pruriti e arrossamenti della pelle sono sintomi comuni a eczema e dermatiti, patologie il cui nome è spesso utilizzato come sinonimi e indica la manifestazione fisica di un’infiammazione a carico del derma.

Tuttavia, comprenderne le specifiche differenze rappresenta la base per individuare la terapia ad hoc da porre in atto al fine di ridimensionare i sintomi e i disagi.

È per questo che è importante poter contare sull’opinione di un dermatologo che comprenda la natura del disturbo e intervenga in modo adeguato. 

Eczema e dermatiti: cosa sono e come si manifestano

L’eczema, come precedentemente menzionato, è un’infiammazione della pelle che provoca arrossamento e prurito.

A seconda della sua tipologia, può manifestarsi con macchie, desquamazione e vesciche

Generalmente, con tale termine si fa riferimento alla dermatite atopica, la forma più comune di questo disturbo, la cui causa è legata per l’85% a fattori genetici e si manifesta soprattutto nei primi 5 anni di vita del bambino.

Il restante 15% è attribuibile a cause ambientali

Le tipologie di dermatite: caratteristiche e cause

Altre forme di dermatite includono:

  • Quella seborroica, caratterizzata da grumi sul cuoio capelluto;
  • quella da contatto, che si manifesta con chiazze rosse, prurito e piccole vesciche, spesso scatenate da vari allergeni, anche ambientali;
  • dermatite nummulare, con macchie di forma circolare;
  • dermatite da stasi, causata da problemi circolatori;
  • il Lichen Simplex cronico, derivato dal continuo grattarsi e dalle relative graffiature;
  • dermatite delle mani e dei piedi, che può rappresentare una manifestazione della forma atopica o da contatto, spesso causata dall’uso eccessivo di acqua, soprattutto con detergenti aggressivi.

I sintomi dell’eczema e della dermatite a confronto

Per rendere più semplice la comprensione delle differenze tra l’eczema e le varie forme di dermatite, possiamo schematizzare i sintomi:

  • Sintomi generici: arrossamento della pelle con eventuale prurito, più o meno accentuato, irritazione con gonfiore, lesioni come croste, desquamazioni, escoriazioni e pustole nei casi più gravi;
  • Sintomi della dermatite atopica: prurito della pelle con evidente arrossamento, ispessimento della pelle in caso di cronicità o se il soggetto si gratta continuamente, macchie rosse sulla pelle;
  • Sintomi della dermatite seborroica: presenza di placche grasse e giallastre sul cuoio capelluto;
  • Sintomi della dermatite allergica da contatto: eruzioni cutanee molto pruriginose di colore rosso, con vesciche nell’area interessata dalla sostanza allergenica;
  • Sintomi della dermatite irritativa da contatto: simile alla precedente, ma causata da un elemento che scatena una reazione fisica della pelle, infiammandola.

Come puoi vedere, le somiglianze e le differenze saltano subito all’occhio: tra le somiglianze ci sono l’arrossamento, l’irritazione, il gonfiore e il prurito; le differenze principali risiedono nel tipo di lesioni che si creano e nella loro localizzazione, oltre alla causa sottostante.

La diagnosi e i trattamenti di eczema e dermatiti

La diagnosi delle diverse forme di eczema e dermatiti può essere complessa, dato che i sintomi sono spesso simili.

Il percorso diagnostico che un dermatologo competente, come la Dottoressa Pozzi, adotta in questi casi comincia con l’anamnesi e l’esame obiettivo.

Durante questa fase, il medico raccoglie tutte le informazioni relative alla storia clinica del paziente e alle abitudini, sia professionali che personali, per valutare una possibile esposizione a sostanze allergene o irritanti.

Successivamente, in base alle risposte ottenute, possono essere eseguiti test specifici come il patch test per identificare allergie a determinate sostanze o test cutanei mirati per la dermatite atopica.

Inoltre, possono essere effettuati test del sangue per cercare e identificare allergeni presenti.

Trattamenti standard, specifici e alternativi

I trattamenti per l’eczema e le diverse forme di dermatite variano a seconda della condizione e della gravità dei sintomi.

I trattamenti più comuni includono la cura della pelle, che prevede l’uso di preparati idratanti per mantenere la pelle umida, ridurre il prurito e proteggerla da sostanze dannose.

Tra i farmaci utilizzati ci sono:

  • gli antistaminici per il prurito;
  • i corticosteroidi topici per ridurre il gonfiore e l’arrossamento;
  • gli immunosoppressori per gestire la risposta immunitaria.

Altri approcci includono:

  • terapie specifiche mirate a un tipo di infiammazione particolare
  • terapie olistiche basate sulla meditazione, lo yoga e una corretta alimentazione
  • trattamenti come la fototerapia, che utilizza la luce ultravioletta per alcune forme di eczema e dermatite, come la psoriasi.

L’importanza del supporto professionale nel trattamento di eczema e dermatiti

In conclusione, sebbene sia possibile adottare alcune precauzioni per prevenire l’insorgere di eczema e dermatiti, come l’uso di prodotti con componenti anallergici e non aggressivi, o evitando di esagerare nei tempi di bagni o docce e nella temperatura dell’acqua, è fondamentale sottolineare l’importanza del supporto professionale per diagnosticare correttamente e precocemente il disturbo.

Rivolgersi a un professionista competente, come la dermatologa Pozzi, è essenziale per ricevere la terapia corretta al momento giusto e migliorare le probabilità di successo nel trattamento.

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Psoriasi del cuoio capelluto

Approcci terapeutici e strategie di prevenzione per affrontare la psoriasi del cuoio cappelluto

La psoriasi del cuoio capelluto è una patologia piuttosto comune, che può creare imbarazzo e frustrazione in chi ne viene colpito, e il cui trattamento presenta difficoltà da affrontare in modo sistematico da fronti differenti.

Si tratta di una malattia infiammatoria non contagiosa che si manifesta con l’insorgenza di macchie a volte di natura squamosa che possono comparire in qualsiasi area della cute della testa, inclusa nuca, fronte e dietro le orecchie.

Sintomi e caratteristiche

La psoriasi del cuoio capelluto può manifestarsi in modi diversi a seconda della sua tipologia.

In genere, si presenta con chiazze di colore rosso ricoperte da grumi squamosi e asciutti di colore chiaro.

La superficie interessata eccede raramente quella coperta dai capelli, e il prurito non è sempre presente, tranne nei casi più gravi.

Inoltre, può verificarsi la desquamazione del derma, con la comparsa di scaglie simili alla forfora, oltre a bruciore accompagnato da manifestazioni dolorose e secchezza della cute.

La caduta dei capelli legata alla malattia è rara e si verifica solo quando le squame aumentano l’estensione e l’intensità della fase di riposo dei follicoli piliferi, nota come telogen effluvium o calvizie da stress.

È importante rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi accurata, poiché esistono altre patologie come la dermatite seborroica che possono avere sintomi simili.

I tipi di psoriasi del cuoio capelluto

Abbiamo accennato al fatto che esistono diverse forme di psoriasi del cuoio capelluto, come:

  • quella a placche, caratterizzata da croste bianche;
  • guttata, che comunque si manifesta di rado sul cuoio capelluto, ed è caratterizzata da piccole bolle a forma di gocce;
  • pustolosa, la quale ricopre le aree colpite con piccole sacche e può portare stati febbrili a causa dell’infezione;
  • eritematosa, con infiammazione della cute molto estesa.

Le migliori terapie

Le terapie impiegate per la psoriasi del cuoio capelluto mirano a prevenirne il peggioramento e a mitigare i sintomi come il prurito e il bruciore al fine di migliorare lo stato fisico e psicologico del paziente.

Le terapie più utilizzate includono farmaci topici, fototerapia e terapia sistemica.

Trovare il giusto trattamento può essere difficile, e la terapia può variare nel corso del tempo.

In generale, le terapie più comunemente applicate sono:

  • trattamento topico, si utilizzano prodotti applicati direttamente sulla superficie interessata, come creme, shampoo e detergenti specifici, particolarmente adatti per forme lievi o moderate del disagio.;
  • fototerapia: la parte colpita viene esposta ai raggi ultravioletti UVA o PUVB (Psoralen Ultraviolet B) nei casi più gravi o in caso di resistenza ai farmaci.
    È generalmente ben tollerata, ma può causare effetti collaterali come iperpigmentazione e invecchiamento cutaneo precoce;
  • trattamento sistemico: si utilizzano farmaci orali o somministrati tramite iniezione ed è indicato per i casi più gravi.

La prevenzione è importante per evitare o ritardare la comparsa della psoriasi del cuoio capelluto.

È importante adottare uno stile di vita sano, prestare attenzione all’alimentazione e all’attività fisica, evitare il calore eccessivo del phon, utilizzare prodotti per l’igiene dei capelli delicati e evitare il fumo e l’alcol.

Perché trattare la psoriasi del cuoio capelluto

La psoriasi del cuoio capelluto può causare disagi fisici ed emotivi, tra cui prurito, bruciore, arrossamenti e, nei casi più gravi, alopecia.

È importante cercare un trattamento adeguato da un dermatologo, come la Dottoressa Pozzi, non solo per una diagnosi accurata e una strategia terapeutica adeguata, ma anche per il supporto emotivo, poiché problemi fisici e stress possono contribuire alla comparsa o al peggioramento della patologia.

Non avere alcuna esitazione e contatta la dermatologa Pozzi per fissare una prima visita: la qualità della tua vita migliorerà notevolmente e, finalmente, abbraccerai il piacere di essere sicuro e rilassato in ogni occasione della giornata.

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_Desquamazione della pelle - dermatologa pozzi bergamo

Desquamazione della pelle: cause e trattamenti

Cos’è la Desquamazione della Pelle?

La desquamazione della pelle è un processo naturale in cui le cellule superficiali dell’epidermide si staccano e cadono. Questo fenomeno fa parte del ciclo di rinnovamento della pelle, mantenendola fresca e sana.

Tuttavia, a volte la desquamazione può diventare visibile e problematica, spesso a causa di secchezza, irritazione o condizioni mediche sottostanti. In questi casi, la cura e l’idratazione adeguata della pelle possono aiutare a prevenire e trattare la desquamazione evidente.

Cause della Desquamazione della Pelle

  1. Scarsa Idratazione: La pelle secca è più incline alla desquamazione.
  2. Clima: Il vento, il freddo e il calore possono seccare la pelle.
  3. Detergenti Irritanti: Prodotti chimici aggressivi possono danneggiare la pelle.
  4. Età: La pelle tende a diventare più secca con l’età.
  5. Patologie: Alcune condizioni mediche come la psoriasi possono causare desquamazione.
  6. Eritemi solari e ustioni: L’esposizione eccessiva al sole può danneggiare la pelle.

Trattamenti per la Desquamazione della Pelle

  1. Idratazione: Utilizzare creme idratanti e bere molta acqua.
  2. Protezione dal Clima: Indossare abiti protettivi in ​​condizioni climatiche estreme.
  3. Utilizzo di Prodotti Delicati: Evitare detergenti aggressivi.
  4. Trattamenti Medici: In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento medico.

Prevenzione della Desquamazione della Pelle

  1. Scegliere i Prodotti Giusti: Utilizzare detergenti delicati e creme idratanti.
  2. Proteggersi dal Freddo: Indossare indumenti caldi durante l’inverno.
  3. Idratazione Costante: Bere molta acqua e utilizzare creme idratanti.
  4. Protezione Solare: Utilizzare la crema solare tutto l’anno.
  5. Alimentazione Sana: Seguire una dieta equilibrata e considerare integratori di vitamina E.

Desquamazione da Eczema, Ipercheratosi, Psoriasi e Xerosi Gravi

In caso di desquamazione grave collegata a condizioni mediche specifiche come l’eczema, l’ipercheratosi, la psoriasi e la xerosi gravi, è essenziale consultare un dermatologo per una diagnosi e un trattamento appropriati.

L’eczema può causare prurito e infiammazione, mentre l’ipercheratosi porta all’ispessimento dello strato corneo della pelle.

La psoriasi, una malattia autoimmunitaria, può causare placche squamose, e la xerosi rappresenta una secchezza estrema della pelle che può portare a desquamazione.

Ognuna di queste condizioni richiede un approccio terapeutico specifico, che può includere creme medicate, terapie fotodinamiche o cambiamenti nello stile di vita.

La desquamazione della pelle è un problema comune che, con la giusta cura e attenzione, può essere gestito efficacemente

Seguendo i consigli sopra, è possibile mantenere la pelle idratata e sana. Tuttavia, in caso di desquamazione persistente o grave, è consigliabile consultare un esperto.

Hai bisogno di una consulenza professionale sulla tua pelle?

Contatta la dermatologa Pozzi per una valutazione e un trattamento personalizzati. La tua pelle merita il meglio!

 

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Psoriasi e Stress: Come Gestire la Malattia durante i Momenti Difficili

La psoriasi è una complessa malattia della pelle caratterizzata da chiazze eritematose e squamose, spesso accompagnate da prurito e dolore.

Molti pazienti affrontano sfide significative nel gestire questa condizione cronica, e uno dei fattori che sembra avere un impatto rilevante è lo stress.

Comprendere e gestire adeguatamente il rapporto tra psoriasi e stress è fondamentale per il benessere complessivo dei pazienti.

In questo articolo, esploreremo approfonditamente come la psoriasi e lo stress sono collegati e quali strategie possono essere adottate per gestire la malattia durante i momenti difficili.

Che cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una malattia multifattoriale che coinvolge interazioni complesse tra il sistema immunitario, l’ambiente e la genetica del paziente.

La risposta immune alterata è alla base della formazione delle chiazze cutanee, che possono comparire su diverse parti del corpo, inclusi gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare.

Sebbene la causa esatta della psoriasi non sia ancora completamente compresa, il ruolo dello stress nella manifestazione e nell’aggravamento della malattia è stato ampiamente indagato.

Lo Stress e l’Infiammazione della Pelle

Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica che il nostro corpo attiva in situazioni percepite come minacciose o sfidanti.

Quando siamo sottoposti a stress, il nostro corpo produce ormoni dello stress come il cortisolo e le catecolamine.

Questi ormoni possono influenzare negativamente il sistema immunitario e promuovere l’infiammazione.

Nelle persone con psoriasi, l’infiammazione è un meccanismo chiave che alimenta la progressione della malattia, contribuendo alla formazione delle chiazze cutanee.

Inoltre, il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, può ridurre la capacità della pelle di mantenere l’idratazione, peggiorando la secchezza cutanea associata alla psoriasi.

Il grattarsi e l’atto di toccare frequentemente le aree affette possono ulteriormente danneggiare la pelle, innescando un circolo vizioso di infiammazione e prurito.

La psoriasi - malattia- pelle - dermatologa pozzi bergamo

Le Vie di Comunicazione Tra Pelle e Cervello

Il collegamento tra pelle e cervello è noto come l’asse pelle-cervello. Questo sistema di comunicazione bidirezionale coinvolge neurotrasmettitori, citochine, ormoni e recettori presenti sia nella pelle che nel cervello. Durante periodi di stress, l’asse pelle-cervello può essere alterata, aumentando la sensibilità del sistema immunitario cutaneo e peggiorando così l’infiammazione della psoriasi.

Le Strategie per Gestire la Psoriasi Durante i Momenti Stressanti

Affrontare efficacemente la psoriasi durante i momenti difficili richiede un approccio olistico che coinvolga sia la gestione dello stress che la cura adeguata della pelle. Ecco alcune strategie utili:

Praticare Tecniche di Rilassamento

La meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutare a ridurre i livelli di stress e a stabilizzare l’asse pelle-cervello.

Esercizio Fisico Regolare

L’attività fisica non solo riduce lo stress, ma può anche contribuire a migliorare la funzione del sistema immunitario e favorire una pelle più sana.

Adottare una Dieta Bilanciata

Alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di frutta, verdura, acidi grassi omega-3 e antiossidanti può avere effetti positivi sulla psoriasi.

Evitare Cattive Abitudini

Il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol possono peggiorare la psoriasi e compromettere la salute della pelle.

Gestire le Emozioni

Parlare con amici, familiari o uno psicologo può aiutare a gestire lo stress emotivo associato alla psoriasi.

Seguire una Cura Adeguata della Pelle

L’applicazione di creme idratanti e lozioni specifiche può aiutare a mantenere la pelle idratata e ridurre la secchezza.

Rivolgersi a uno Specialista

Consultare un dermatologo esperto nella gestione della psoriasi è essenziale per ottenere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.

Contattare la Dottoressa Pozzi per un Supporto Specializzato

Se stai cercando una guida professionale per affrontare la psoriasi e gestire lo stress correlato, la Dottoressa Pozzi è un’esperta dermatologa pronta ad aiutarti.

Con la sua vasta esperienza nel trattamento della psoriasi e delle malattie della pelle, la dottoressa Pozzi può fornire consulenza personalizzata e un piano di cura mirato alle tue esigenze specifiche.

Non esitare a contattare la dottoressa Pozzi e intraprendere il cammino verso il benessere della tua pelle.

 

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dermatite atopica nei bambini - bergamo - dermatologa pozzi

Dermatite atopica nei bambini: cause, sintomi e rimedi

La dermatite atopica nei bambini è una condizione comune della pelle che colpisce molti piccoli. Comprendere le cause, i sintomi e i rimedi è fondamentale per gestire questa condizione in modo efficace.

In questo articolo, esploreremo la dermatite atopica per i più piccoli, fornendo informazioni utili per genitori e caregiver.

Cos’è la dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che può influenzare significativamente la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie.

Caratterizzata da un’infiammazione della pelle associata a un forte prurito, i bambini affetti da dermatite atopica possono manifestare arrossamento, secchezza e desquamazione della pelle. In alcuni casi, possono comparire bolle, croste o vesciche.

L’intenso prurito può essere estremamente fastidioso e può portare a grattarsi, causando ulteriori danni alla pelle e aumentando il rischio di infezioni secondarie.

Cause della dermatite atopica nei bambini

Le cause della dermatite atopica nei bambini non sono completamente comprese, ma diversi fattori contribuiscono allo sviluppo della condizione.

La predisposizione genetica e la storia familiare di allergie o dermatite atopica sono considerate fattori di rischio significativi.

Inoltre, la dermatite atopica è associata a una risposta immunitaria anormale e a una disfunzione della barriera cutanea, rendendo la pelle più suscettibile all’infiammazione.

Gli allergeni e gli irritanti ambientali, come la polvere, il polline o gli acari della polvere, possono scatenare o aggravare i sintomi della dermatite atopica.

Alcuni studi suggeriscono che anche l’alimentazione e fattori psicologici come lo stress possano influire sulla manifestazione della condizione.

Sintomi della dermatite atopica nei bambini

I sintomi della dermatite atopica possono variare da bambino a bambino, ma ci sono alcuni segni comuni da osservare.

Il prurito intenso e persistente è uno dei sintomi principali. I bambini possono anche manifestare arrossamento, secchezza e desquamazione della pelle. In alcuni casi, possono comparire bolle, croste o vesciche. È importante riconoscere questi sintomi per poter intervenire tempestivamente.

Diagnosi della dermatite atopica

La diagnosi della dermatite atopica nei bambini si basa sull’esame fisico e sulla valutazione dei sintomi cutanei da parte di un medico specializzato. Fornire una completa anamnesi familiare e personale aiuta a identificare i fattori scatenanti specifici. In alcuni casi, possono essere eseguiti test allergologici per identificare allergeni specifici che possono contribuire all’infiammazione cutanea.

Gestione e rimedi

La gestione della dermatite atopica nei bambini richiede un approccio completo e multidisciplinare.

Adottare un’adeguata igiene e skincare, utilizzando detergenti delicati e idratanti specifici per la pelle sensibile dei bambini, è fondamentale.

Evitare gli allergeni e gli irritanti noti, come indumenti in fibra sintetica o prodotti chimici aggressivi, è importante.

In alcuni casi, possono essere prescritti trattamenti farmacologici come corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione e gli antistaminici per alleviare il prurito.

Terapie complementari come la fototerapia e i bagni speciali possono essere utilizzate per gestire i sintomi. Insegnare ai bambini tecniche di gestione del prurito e prevenire le infezioni attraverso una buona igiene è fondamentale.

dermatite atopica nei bambini - bergamo - dermatologa pozzi (1)

Approccio multidisciplinare

La gestione della dermatite atopica richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge dermatologi pediatrici, allergologi e altri specialisti.

Avvalersi di un team di professionisti esperti è importante per ottenere la migliore gestione possibile per i bambini affetti da dermatite atopica.

Inoltre, il supporto psicologico per i bambini e le famiglie può essere fondamentale per affrontare gli aspetti emotivi e psicologici della condizione.

Prevenzione della dermatite atopica

La prevenzione può svolgere un ruolo importante nella gestione della condizione. Promuovere l’allattamento al seno può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare dermatite atopica nei bambini.

Evitare l’esposizione al fumo di sigaretta e mantenere un ambiente domestico pulito e igienico può contribuire a ridurre l’infiammazione cutanea.

La dermatite atopica nei bambini è una sfida che richiede comprensione, cura e attenzione continua. Se tuo figlio sta affrontando questi sintomi, la soluzione giusta può fare la differenza nella sua qualità di vita.

Non lasciare che il prurito e l’infiammazione prendano il sopravvento. Contatta la Dottoressa Pozzi oggi stesso per una consulenza professionale e personalizzata, e inizia il percorso verso una pelle sana e felice per tuo figlio. La salute della pelle del tuo bambino è nelle tue mani: agisci ora!

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micosi cutanee - dott.pozzi - bergamo

Micosi cutanee: alla scoperta dei funghi della pelle

A causa di una scarsa igiene o della condivisione di oggetti personali, si potrebbe andare incontro a infezioni fungine, chiamate micosi cutanee, le quali colpiscono per lo più la pelle, ma anche altre parti del corpo, come il cuoio capelluto e le unghie.

Oltre a comprendere quali sono le abitudini da evitare, è importante anche saper riconoscere le micosi cutanee e i vari tipi di funghi, in modo da orientarsi meglio verso il trattamento corretto.

Cosa sono le micosi cutanee

Capire di essere stati colpiti da micosi cutanee non è immediato, ma sono diversi i sintomi che rappresentano un campanello d’allarme. Tra questi troviamo prurito molto intenso, rossori, desquamazione, formazione di croste e vesciche e gonfiore.

Queste sono le principali conseguenze delle infezioni fungine quando i funghi colpiscono l’epidermide. Se, invece, la zona colpita sono le unghie, si potrebbe presentare del gonfiore, mentre per quanto riguarda il cuoio capelluto, si noterà un indebolimento dei capelli o prurito.

Tipi di funghi che causano le micosi cutanee

Oltre a riconoscere i sintomi delle micosi cutanee, è bene avere in mente anche quali sono i funghi specifici che causano l’infezione.

Si chiamano dermatofiti o dermatomiceti e in essi sono inclusi diversi funghi, tra cui quella più conosciuta: la candida. L’infezione che comporta viene chiamata candidosi cutanea. Bisogna specificare che esistono tre grandi generi di funghi responsabili delle micosi cutanee, che a loro volta comprendono varie tipologie; esiste il cosiddetto Microsporum, che colpisce principalmente il cuoio capelluto e in generale le parti del corpo protette da peli, l’Epidermophyton, che si concentra su piedi, unghie e capelli e, infine, il Trichophyton, che colpisce più o meno le stesse zone del fungo citato in precedenza.

Micosi cutanee più comuni

Tra le micosi cutanee che più colpiscono l’essere umano, troviamo anche il piede d’atleta, ovvero un’infezione che interessa i piedi. Si tratta di un fungo che li colpisce quando essi vengono a contatto con superfici infette, come pavimenti toccati da molti individui, palestre o bordi di piscine.

A causa dell’umidità creata sulla pavimentazione, nascono questi funghi, che poi si trasferiscono sulla pelle. Per questo motivo, è importante indossare sempre una protezione, ad esempio degli infradito.

Esiste, poi, la tigna e in questo caso è più facile che l’infezione venga trasmessa da un individuo all’altro. Se noti rossori, desquamazione della pelle o gonfiore è importante evitare la condivisione di qualsiasi oggetto personale, come asciugamani, pettini o indumenti. È bene citare anche la pitiriasi versicolor, un altro tipo di micosi cutanea, che può colpire diverse zone della pelle.

Sintomi, cause e trattamenti consigliati per ciascuna micosi cutanea

Cosa fare se si viene colpiti da micosi cutanee? Innanzitutto, è importante rivolgersi a un dermatologo, il quale saprà consigliarti i medicinali adatti per alleviare i sintomi e per trattare in modo efficiente la zona interessata.

Nel caso in cui il problema fosse il piede d’atleta, devi evitare il contatto dei piedi con pavimenti pubblici e mantenerli sempre asciutti, in modo da eliminare il rischio di umidità.

I trattamenti, in questo caso, solitamente si limitano a delle creme per l’eliminazione dei funghi. Per quanto riguarda la pitiriasi versicolor, vengono somministrati farmaci per via orale, creme o prodotti appositi per i capelli se la zona colpita è il cuoio capelluto. Lo stesso vale per la cura della candidosi cutanea.

Fattori di rischio e prevenzione

Nonostante il rischio di micosi cutanee non può mai essere nullo, ci sono delle precauzioni per evitarle. Ad esempio, è bene non entrare in contatto direttamente con i piedi con superfici che hanno toccato molte persone e soprattutto utilizzare indumenti sempre puliti, non troppo stretti e composti da tessuti non nocivi per la pelle. Inoltre, per evitare il piede d’atleta è importante mantenere i piedi sempre asciutti; l’umidità, infatti, è uno dei fattori principali a causare infezioni fungine.

Diagnosi e trattamento delle micosi cutanee

La diagnosi delle micosi cutanee viene fatta dal dermatologo, che inizierà a esaminare la zona colpita attraverso un esame visivo. In seguito, si procede con la coltura del fungo in laboratorio, prendendo un campione di secrezione dalla pelle e, se necessario, con la microscopia.

Quando consultare un medico

Il medico va consultato appena appaiono i primi sintomi sospetti sulla pelle o sul cuoio capelluto, prima che la situazione possa aggravarsi. Dopodiché, seguirà il trattamento prescritto dal dermatologo, ma se non si ottiene risposta positiva dal proprio organismo sarà il caso di rivolgersi ulteriormente al proprio medico per cambiare la cura.

Conclusioni

Arrivato fino qua, avrai sicuramente compreso l’importanza della prevenzione e del trattamento delle micosi cutanee, in seguito a una corretta diagnosi del fungo responsabile. Ricorda quindi di consultare un medico o un dermatologo, come la dermatologa Pozzi a Bergamo, per una valutazione e un trattamento appropriati in caso di sospetta infezione fungina della pelle.

 

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needling al viso

Con il needling le cicatrici sul viso saranno solo un ricordo

Il needling al viso, noto anche come microneedling, è un trattamento estetico che utilizza aghi sottili per creare micro-canali sulla superficie della pelle del tuo viso.

Questi micro-canali stimolano la produzione di collagene ed elastina, due componenti essenziali che migliorano la texture, la compattezza e l’aspetto generale della tua pelle.

Il needling al viso effettuato a Bergamo può essere utilizzato per trattare varie problematiche della pelle, come rughe, cicatrici, macchie scure e acne.

Needling al viso a Bergamo: ecco come funziona nei dettagli

La prima fase del trattamento riguarda la preparazione della pelle. Prima del trattamento, la tua pelle verrà pulita e igienizzata per eliminare qualsiasi impurità.

Dopodiché, verrà applicata una crema anestetica sulla pelle per ridurre il più possibile l’eventuale dolore durante l’intero trattamento.

L’operatore userà il dispositivo specifico per il needling. Quest’ultimo è costituito da una testa dotata di piccoli aghi sottili, che possono variare da 0,25 a 2,5 millimetri di lunghezza.

L’operatore guiderà delicatamente il dispositivo sulla pelle del tuo viso, lavorando su aree specifiche come le guance, la fronte e il contorno degli occhi.

Durante il trattamento, gli aghi penetrano nella pelle creando micro-canali che attivano la risposta fisiologica della pelle al trauma.

In seguito a questa operazione, la pelle produrrà nuovo collagene ed elastina, due sostanze che migliorano la struttura e la compattezza della pelle. Questo processo di rigenerazione della pelle può durare fino a sei mesi.

Durata e frequenza del trattamento

La durata e la frequenza del needling al viso dipendono dalla specifica condizione della tua pelle e dalla gravità della problematica. In generale, si consiglia di eseguire il trattamento in una serie di sedute per ottenere i migliori risultati.

Ci sono alcune indicazioni generali sulla durata e la frequenza del needling al viso che ti permetteranno di comprendere fino in fondo il trattamento.

Un primo aspetto riguarda il numero di sedute. Ti consigliamo, a tal proposito, di eseguire almeno dalle tre alle sei sedute di needling al viso per ottenere i migliori risultati. Tuttavia, il numero di sedute dipende dalla problematica della tua pelle e dalle esigenze personali.

Per quanto riguarda la durata di una singola seduta di needling al viso ti diciamo che essa può durare dai 30 ai 60 minuti.

Ovviamente ci saranno degli intervalli programmati tra le singole sedute. Ti consigliamo di eseguire le sedute di needling al viso a intervalli di 4-6 settimane. Questo intervallo permette alla pelle di guarire completamente dopo ogni trattamento e di produrre il nuovo collagene ed elastina in maniera completamente naturale.

Dopo il completamento della serie di trattamenti, si consiglia di mantenere i risultati del needling al viso con una seduta di mantenimento ogni 3-6 mesi.

Possibili effetti collaterali del needling al viso a Bergamo

Il needling al viso è generalmente un trattamento sicuro e non invasivo ma, come qualsiasi procedura medica o estetica, può comportare alcuni effetti collaterali.

Uno dei possibili effetti collaterali è l’arrossamento e gonfiore della pelle. La tua pelle potrebbe apparire arrossata e gonfia per un paio di giorni dopo il trattamento. Ma non dovrai preoccupartene. Questo è un effetto collaterale comune e si risolve di solito entro pochi giorni.

Spesso capita, inoltre, di provare una sensazione di prurito e bruciore. Anche in questo caso, però, le sensazioni dovrebbero risolversi entro pochi giorni.

Talvolta si riscontra che il trattamento può comportare cambiamenti nella pigmentazione della pelle, in particolare se la pelle viene esposta al sole dopo il trattamento. Ti consigliamo, pertanto, di evitare l’esposizione al sole e di utilizzare creme protettive per la pelle dopo il trattamento. Questa cura post trattamento è una forma di prevenzione per la tua pelle dopo il needling.

In conclusione, possiamo dire che il needling al viso rappresenta un toccasana per trattare ed eliminare diversi difetti della tua pelle, come rughe, cicatrici, macchie scure e acne.

Il trattamento è relativamente indolore e richiede pochissimo tempo di recupero e i risultati possono richiedere diverse settimane per diventare visibili.

Ti consigliamo di eseguire una serie di trattamenti per ottenere i migliori risultati. Inoltre, è fondamentale che ti prenda il tempo per consultare un professionista esperto come la dermatologa Pozzi, per determinare il piano di trattamento più adatto alle tue esigenze.

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